IQNA

Commento alla Sura al-Hamd - parte 8

8:57 - June 18, 2018
Notizie ID: 3482973
Iqna - Vi proponiamo il commento alla sura al-Hamd(sura Aprente) dell'Imam Ruhollah Khomeini


Commento alla Sura al-Hamd - parte 8

Dei Logici: hanno Gambe di Legno

La filosofia può essere un mezzo, si, ma certo non un fine, ché funzione sua è quella di aiutare a comprendere meglio i problemi, nient’altro. Il ragionamento è simile a una gamba di legno: "le gambe dei logici sono di legno". La gamba di legno può aiutarci a procedere, ma la gamba, quella vera, ci incammina verso Allah (SwT), ci introduce alla Luce Divina, arranca verso quella certezza che ha a scendere nei nostri cuori, porta all’integrazione del nostro essere nella Totalità, e ha gradi ancor più alti.

Mi auguro – voglia Allah (SwT) - che questa nostra lettura del Santo Corano non sia semplicemente un recitare, e questo nostro commento non solo una cosa per così dire verbale, bensì occasione per accedere un istante di più alla comprensione e alla certezza. Perché il Santo Corano è il Libro che vuole educare l’uomo e indirizzarlo alla perfezione.

Allah (SwT) ha creato l’essere umano per mediazione del Nome Supremo, Allah (SwT), comprensivo di tutte le cose ma inesplicabile, e vuole portarlo da questo grado di indigenza al grado che gli è dovuto. E il Santo Corano è disceso per agevolare tanta ascensione, così come i Profeti (as), tutti: loro compito era di afferrare la mano dell’uomo e sollevarlo dal pozzo profondo in cui era caduto, estrarlo dal pozzo senza fondo dell’egoismo per mostrargli l’Epifania di Allah (SwT), affinché avesse a dimenticare ogni altra cosa. Voglia Allah (SwT) che il nostro destino sia tale.

Su voi la pace e la misericordia di Allah (SwT).

Della Funzione Specifica della Basmala in ogni Sura del Santo Corano

Nel nome di Allah (SwT), il Clemente, il Misericordioso

"Lode a Allah (SwT) Signore del Creato". Il nostro discorso può essere così sintetizzato: questa forma prepositiva "nel nome di Allah (SwT)", a che cosa fa riferimento?

Come abbiamo già detto, una delle possibilità è che la Basmala sia parte integrante della Sura medesima: ma di quella soltanto, non di altre. Quindi, seguendo questa lettura, nella Sura della Lode avremo: "Nel nome di Allah (SwT), il Clemente, il Misericordioso. Lode a Allah (SwT)", cioè "Lode sul nome di Allah (SwT)". Ne consegue allora che la Basmala di ogni Sura sarà di volta in volta diversa.

Tornando alla Sura in questione, l’"Aprente", occorre stabilire su quale nome avviene effettivamente a cadere la lode, qual’è il Nome-Manifestazione sul quale essa ha da cade. Ugualmente, bisognerà discernere, nelle altre Sure, il nome dal quale dipende la Basmala.

E’ problema preso in considerazione anche dal Fiqh: se si pronuncia una Basmala con l’intenzione di recitare una determinata Sura, e successivamente si decide per una Sura diversa, tale Basmala non sarà più valida, bensì si dovrà pronunciarla da capo in vista della nuova Sura.
Tanto accade, per l’appunto, perché la Basmala non è la medesima, a dispetto di coloro che la vogliono sempre uguale, non considerandola come parte d’ogni singola Sura, e, nel caso della Sura Aprente, vedendo in essa - altro errore - una formula di benedizione.

Ora, con una tale prospettiva, che è la nostra, di pertinenza specifica, avremo nel caso che la parola "lode", che viene immediatamente appresso alla Basmala, resta molto probabilmente a significare che tutte le lodi sono patrimonio di Allah (SwT) e che questo atto di ringraziamento potrà effettuarsi solo con mediazione e per mezzo del Nome di Allah (SwT), questo significa pure che il lodante, così come il suo corpo e le sue membra, è in sé un nome-segno di Allah (SwT). Ugualmente, i vostri nomi, quello di Zeid, e di qualsiasi altro, sono i luoghi della Manifestazione.

Bisogna comunque porre grande attenzione alle differenze che esistono fra il fattore divino, che è fattore d’esistenza, e i fattori naturali. Una delle differenze - che sono molte - è che i fattori divini, in quanto emanazione della Fonte, sono talmente riassorbiti nella Fonte medesima da non conoscere alcuna autonomia loro propria.

Per meglio comprendere prendiamo quale esempio - consci però che il problema è più complesso - il rapporto raggio-sole, e constatiamo come in effetti al raggio non sia data alcuna possibilità d’indipendenza dal sole.

Allo stesso modo, nel fattore divino, la cui creazione ed esistenza sono emanazioni della Fonte di tutte le Eccellenze, non possiamo scorgere alcun grado d’indipendenza, né quanto a manifestazione né quanto a sussistenza: una siffatta natura non sopravvivrebbe un solo istante qualora venisse a mancare la Fonte, da cui dipende così in origine come nel proseguo.

Abbiamo quindi appurato come essa non conosca alcuna autonomia e come essa s’annienti nella sua stessa Fonte; ma, essendo questa luogo dell’Epifania dei nomi, è facilmente comprensibile come, una tale natura, sia in definitiva, anch’essa, Manifestazione del Nome di Allah (SwT).

Della Mancanza di Autonomia del Possibile quanto a Certezza e Permanenza

I nomi sono fattori divini, così come la luce dei cieli e della terra è manifestazione della Luce Divina: "Allah (SwT) è la Luce dei cieli e della terra". Luce, dunque, come Sua emanazione, e non come Allah (SwT) medesimo; sappiamo però di come la manifestazione si annienti totalmente nella sua Fonte generatrice, non avendo essa dignità d’indipendenza, sicché non sbagliamo nel dire che Allah (SwT) stesso è, in verità, Luce dei cieli e della terra.

 

 

traduzione:Al-Islam.org

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